Sembrerà banale, ma prima ancora di proteggere con inferriate e blindature varie, il primo passo per installare un sistema anti-intrusione è prevedere una serie di sensori che rilevino i movimenti nelle zone sensibili. Ingressi, finestre e, in genere, le zone di passaggio, devono essere presidiati, prima che gli indesiderati visitatori mettano mano a flessibili e chiavistelli.
Esistono sensori alimentati da una batteria facilmente posizionabili anche dove non è disponibile un’alimentazione via cavo, purché rientrino nel raggio di copertura della rete WiFi. Tutti questi dispositivi inviano notifiche allo smartphone che, anche se distante, viene allertato dei movimenti sospetti. Un sensore può anche fungere da Trigger e attivare un’azione che accende le luci, piuttosto che chiamare in causa una IP-Cam. A questo punto occorre anche un buon deterrente per l’intruso: una sirena che lo disturbi e richiami l’attenzione. D-Link ne ha due modelli a catalogo, DCH-Z510 è adatto anche per un posizionamento esterno e necessita del Connected Home DCH-G020, il secondo, DCH-S220, può essere utilizzato semplicemente inserendolo in una presa di corrente.
Entrambi inviano, tramite WiFi, notifiche a smartphone e tablet e si possono associare ad altri dispositivi D-Link. I due modelli emettono allarmi acustici fino a 110 Db con 6 differenti suoni: campanello porta, attivazione/disattivazione allarme, antincendio, ambulanza e polizia. Ogni suono può essere abbinato a un diverso sensore e dal suono sarà così più facile individuarne la causa. I diversi automatismi si impostano nell’App gratuita MyD-Link Home per iOS e Android.
I detti popolari a volte risultano ambigui, ne esistono sempre versioni contraddittorie per non incorrere nell’errore, ma in questo caso vale il noto adagio: “Uomo avvisato, mezzo salvato”.
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