Durante l’ultima conferenza dedicata agli sviluppatori a San Francisco, Google ha presentato Brillo, una versione alleggerita e ottimizzata del sistema operativo Android, unita a Weave che funge da protocollo di comunicazione tra Android, Brillo, i servizi Cloud e naturalmente tutti i dispositivi che lo adottano.
Questa release permetterà agli sviluppatori e alle case produttrici di avvalersi di un sistema unico e leggerissimo con cui dotare le nuove generazioni di prodotti, garantendone la massima compatibilità, per poi avvalersi del protocollo Weave per la comunicazione sicura tra di essi. Weave dialoga con i diversi dispositivi tramite WiFi e Bluetooth e le radiofrequenze comprese da Thread, il protocollo Nest.
Google conferma pertanto l’intenzione di entrare a pieno titolo nel business dell’Internet Of Things e sfruttare la propria posizione preminente nei sistemi operativi per dispositivi mobile. A Mountain View si sono riuniti da mesi i team che sovraintendono agli OS Google, al gruppo Android, Nest e Chrome, con un obiettivo preciso: alleggerire e integrare le funzionalità di un sistema operativo che possa così essere utilizzato su dispositivi di potenza e memoria limitate.
Esattamente come per Apple HomeKit, questo annuncio farà allungare le file dei produttori ansiosi di immettere nel mercato prodotti sempre più intelligenti e interconnessi.
Nasce Google Brillo
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