Se negli anni della frontiera americana, dove sopravvivere alla natura selvaggia, o semplicemente ad altri uomini, era il principale dei problemi, il futuro arrivò grazie alla ferrovia che permise di percorrere grandi distanze in tempi relativamente brevi. Per diffondere le notizie si ricorreva ai pony express che seguivano le piste su deserti e montagne, poi venne il telegrafo che seguiva i binari. Mentre i venditori di elisir, con l’avvento della diffusione rapida delle informazioni, entrarono in difficoltà, ne trassero vantaggio gli ideatori di invenzioni straordinariamente interessanti.
Analogamente, durante gli anni delle grandi guerre, venne rivoluzionata la quotidianità dell’informazione. La notizia eccezionale, come una scoperta, per essere divulgata velocemente ricorreva all’intervento degli strilloni, che si incaricavano di urlare agli angoli delle strade i titoli dei giornali. Sulle loro pagine comparivano inoltre gli annunci pubblicitari che ne decantavano le qualità. Poi venne la radio, quindi la tv ed infine internet, l’ultima frontiera dell’informazione libera ed accessibile in qualunque momento, che sovvertì gli altri mezzi di comunicazione a tal punto da mandarne alcuni in disuso. Ma, anche la nuova frontiera deve stabilire la relazione fra l’inventore e l’utilizzatore.
I grandi progressi dell’umanità sono sempre stati raggiunti da menti illuminate. Raramente però disponevano di fondi per la ricerca, la realizzazione e la promozione delle loro idee, che sarebbero rimaste tali senza una ricerca incessante di finanziatori.
Ma i tempi stanno cambiando, non ce ne accorgiamo solo perché lo canta Bob Dylan, avviene anche nella ricerca di fondi. Dal nobile mecenate che fino all’ottocento accoglieva le menti eccelse per il prestigio personale, con l’inizio del novecento, ma continua ai giorni nostri, imprenditori in cerca di profitto hanno investito in progetti promettenti ma scarsi di risorse. Le strutture finanziarie si sono specializzate nel capital venture, dove incubare buone idee con un tutoraggio costante e, ovviamente, sostenendole economicamente. Il processo si è ulteriormente sviluppato fino a giungere nelle mani della gente comune, grazie al fenomeno del crowdfunding (letteralmente un finanziamento popolare) promosso da siti come Indiegogo o Kickstarter.
Il funzionamento è semplice e persegue proprio l’obiettivo di mettere in relazione l’inventore con l’utilizzatore. Hai un’idea che reputi geniale ma ti servono fondi? Queste piattaforme ti permettono di far conoscere il tuo prodotto e di raccogliere il denaro necessario. Grazie alla prenotazione del prodotto o al semplice sostegno, si ottengono mini investimenti da parte di chi trova l’idea interessante o semplicemente desidera il prodotto che ancora non è stato realizzato. Quindi, se mi interessa un prodotto lo prenoto, sulla mia carta di credito viene addebitato l’importo ma a favore dell’intermediartio (il sito, in genere) che a sua volta gestisce le transazioni con l’inventore. Questi riceverà le quote di finanziamento previste dal Business Plan e se il prodotto non è pronto nei tempi previsti o non corrisponde alle aspettative, la somma anticipata verrà riaccreditata.
Tutti ci guadagnano, solitamente le “donazioni” sono divise in scaglioni che permettono di ricevere i cosiddetti “rewards” (per esempio le prime release di un prodotto a un prezzo scontato, oppure edizioni particolari solo per i finanziatori), gli inventori hanno i fondi per far partire la loro impresa ed i siti trattengono una piccola percentuale. Nulla da eccepire anche sotto l’aspetto sicurezza, un investitore infatti ha la certezza di operare in un’infrastruttura controllata che garantisce il rimborso del capitale, per quanto il più delle volte risulti esiguo; quando non viene raggiunta la somma minima richiesta nel tempo stabilito il progetto viene cancellato e i conti azzerati.
Gli aspetti più interessanti del crowdfunding risultano essere l’enorme bacino di utenza raggiungibile, l’assenza di un limite se non temporale per i fondi stanziati che potrebbe portare a raggiungere budget enormi anche quando la richiesta minima è modesta, ma soprattuto un modello di business innovativo. Il finanziamento di un’idea avviene attraverso la prenotazione, che a tutti gli effetti diviene una vendita anticipata. Quale ricerca di mercato può dare risultati più certi nell’accettazione di un prodotto se non la conclusione del ciclo di vendita? Senza dimenticare che sui parametri di gradimento si riesce a constatare i trend nel mondo.
Domomia vuole esplorare questo vantaggio curiosando tra le migliaia di pagine, di idee, delle trovate a volte decisamente stravaganti ma che potrebbero davvero aiutarci a migliorare il nostro lifestyle con soluzioni geniali.