30 January 2017 Comments (0) POST

Connections evolution

Nelle nostre case, oggi, è consuetudine avere quattro o cinque apparecchi contemporaneamente collegati al web: bastano una smart tv, un paio di telefonini, la consolle e un tablet. Da homo technologicus torniamo però ad ere distanti migliaia di anni appena la connessione ci sembra lenta. Proviamo a ripercorrere brevemente qualche passo di questa evoluzione, il tutto in poche righe, torniamo solo indietro di qualche anno.

In principio era il modem analogico. Una sola connessione per volta, ogni bit di dati che viaggiava sulla linea telefonica doveva combattere con disturbi, velocità bassissime e soprattutto il fatto che se qualcun altro in casa avesse alzato la cornetta avrebbe sancito l’inesorabile caduta della connessione.
Poi seguirono passi in avanti con la stabilità delle connessioni e velocità sempre maggiori, ma persisteva un problema di base: un solo utente per linea. La velocità di trasferimento dati, addirittura risentiva dell’affollamento sulla linea. Per minimizzare le probabilità di ricevere una chiamata inaspettata, le connessioni avvenivano a notte fonda; dando così avvio al fenomeno della “navigazione intelligente” .
Nel gennaio 2000 a Milano (prima in Italia) furono cablate le linee ADSL. La connessione dati divenne molto più veloce degli standard precedenti e nelle case il vecchio modem a toni venne sostituito da un apparecchio unico di classe digitale, il Modem Router. Questa evoluzione permise di eliminare buona parte dei disturbi, di aumentare vertiginosamente la quantità di dati scambiati e, soprattutto, di permettere la connessione simultanea a più utenti lasciando comunque disponibile la linea telefonica.
Si sà, l’evoluzione tecnologica è sempre esponenziale e quindici anni dopo la prima ADSL, il traffico dati è all’ordine dei Gigabyte e i dinosauri ci si paventano quando siamo a “soli sei Mega di velocità”.
Se potessimo collegarci a velocità sempre maggiori allora sì ci sentiremmo proiettai nel futuro! Davvero?

Gli ultimissimi anni hanno visto il mondo degli apparecchi digitali virare verso la completa e perenne connessione. On line disponiamo delle notizie, di un numero crescente di servizi, delle indicazioni per raggiungere un luogo; archiviamo i nostri dati nella fantomatica “nuvola” sfruttando sempre di più la connessione a banda larga domestica e aprendo la strada alle connessioni ultra veloci ottiche o senza fili. Non mancheranno certo standard WiFi di nuova generazione sempre più performanti, ma, più della sola velocità, necessitiamo della libertà di collegarci ovunque noi siamo.
Pensiamo a tutti quelle aree dove risulta a volte impossibile portare una linea telefonica e quanto questo handicap ne abbia influenzato lo sviluppo, la cultura, la comunicazione. Con la diffusione dei dispositivi digitali, sempre più a basso costo, basterebbe un abbonamento dati e una Sim nell’adattatore Usb per essere connessi in piena libertà tramite un Modem Router WiFi portatile.
Questi apparecchi racchiudono la tecnologia della loro controparte casalinga ma aggiungono una batteria per la completa mobilità e la connessione al provider dei servizi avviene tramite traffico senza fili, esattamente come da un moderno smartphone, permettendo di connettere con un solo abbonamento più dispositivi a una comune rete Wifi, esattamente come se fossimo in casa o in ufficio. Se avessimo la necessità di una connessione di questo tipo senza il bisogno che sia portatile esistono anche dei normali Modem Router ADSL con supporto per una chiavetta usb dati, in pratica sostituiamo il vecchio doppino telefonico con una Sim.

In Italia si possono acquistare pacchetti forniti dai provider dei servizi telefonici che comprendono Hardware e Sim, anche se l’offerta non sempre è in grado di competere con l’ADSL casalinga in termini di convenienza. Per esempio, è adeguata per dotare una seconda casa di una connessione non vincolante, meglio se a consumo, considerando l’utilizzo occasionale che se ne farebbe installando dispositivi di home automation. Per controllare un termostato da remoto bastano infatti pochi kilobyte di traffico, una seconda manciata di kilobyte ci permetterebbe di avere sotto controllo le IPcam, e con le briciole si accenderebbero le luci. Avremmo completato così un ulteriore gradino sulla scala evolutiva.

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